giovedì 25 ottobre 2012

Il “votosilenzioso” richiede self-discipline


Decidere di andare davanti alle sedi dei seggi elettorali, non entrare a votare e rimanere tranquilli a guardare e parlare sottovoce, richiede un grande controllo dell’emotività, che inevitabilmente può emergere. Questa scelta, che sembra facile, non lo è!
Ogni reazione, ogni parola, ogni gesto fuori posto comprometterebbe l’azione Non-violenta del movimento spontaneo.
Ho bisogno che un avvocato ci spieghi quali potrebbero essere le reazioni delle autorità rispetto a un assembramento davanti alle sedi elettorali, quali siano i divieti e i margini di rischio.
Qualunque siano questi margini, la risposta dei “votanti silenziosi” dovrà essere assolutamente Non-violenta. Penso che lo stazionamento di fronte alle sedi elettorali debba essere breve, se la partecipazione fosse consistente.
Nel caso i non votanti fossero due o tre, allora gli suggerisco di bersi le o la bottiglia di prosecco e tornarsene a casa.
Sull'argomento della self-discipline tornerò spesso.
Anche chi e spero molti, decidessero di scrivere e fare propria l’iniziativa del blog, scrivendo e modificando, al meglio, l’aspetto grafico, chiedo la cortesia di comportarsi in modo Non-violento.
Questo blog potrebbe essere un ottimo supporto per apprendere la self-discipline.

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