giovedì 28 febbraio 2013

Pietà

Pieta’ per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pieta’ per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pieta’ per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pieta’ per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria
Pieta’ per la nazione il cui fiato e’ danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pieta’ per la nazione – oh, pieta’ per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di liberta’!

Lawrence Ferlinghetti

mercoledì 27 febbraio 2013

Lettera di uno sconosciuto al PD

Caro PD, 

forse è giunto il tempo di ammettere che il problema sono gli italiani. 
Purtroppo, così com’è, oggi l'Italia, c’è poco da fare. Infatti, l'ignoranza, nel senso di ignorare, di non capire e non sapere analizzare, è trasversale. Tutto questo è condito con una notevole dose di egoismo e una cecità incredibile. Caro PD, purtroppo non hai capito che non è crogiolandoti sul tuo zoccolo duro di elettori che potrai mai prendere in mano la guida del Paese. Hai fallito obiettivo per l'ennesima volta, Renzi o non Renzi. Ora è venuta l'ora che pensi a te stesso. Forse dovresti rileggere la tua storia, quella più recente e diventare scuola e alunno di te stesso, con un obiettivo preciso apprendere il significato profondo di Democrazia e Libertà. Forse la lettura di qualche classico antico potrebbe esserti utile, come “La Costituzione degli Ateniesi” e anche un piccolo librettino più recente, come “Liberalismo e Democrazia” di Norberto Bobbio, potrebbe essere utile. Dopo potrai trasferire quello che hai appreso a tutto il Paese, ma nel momento giusto e con degli uomini sapienti, che saprai a quel punto sceglierti. Sai, penso che non sia importante governare oggi, anzi potrebbe essere pericoloso. Forse sarebbe una buona mossa rinunciare. Potresti dire al Presidente: "Sa Presidente, gli italiani non ci gradiscono, non hanno voluto nemmeno provare, da anni continuano a respingerci. Forse hanno ragione e per questo preferiamo rinunciare. Preferiamo andare all’opposizione, ma sarà un’opposizione nuova, dinamica, propositiva, inflessibile e onesta. Che ci pensi qualcun altro a governare".
Forse penserai che sia folle, quello che ti scrivo, ma sai penso proprio che ci voglia qualche cosa di creativo e dirompente per muovere i cervelli pigri degli italiani. Qualche cosa che sia inaspettato e spiazzante, anche a costo di mettere in ginocchio tutto il Paese. Infondo, la maggior parte degli italiani continua a pensare che tu sia un partito rivoluzionario e poi, per risalire, bisogna toccare il fondo e questo la storia lo insegna e anche l'economia. Cari saluti.

Un tuo vecchio elettore

Denuncio pubblicamente chi ha votato PDL e Lega di lesa democrazia.

martedì 26 febbraio 2013

Ecco cosa succederà se dovessero fare il governissimo.

Io sono l'ultimo, quello con la giacca sulla spalla sinistra.

Ho perso, questa volta!

Ora vedremo come si comporterà il Pd, che è sempre stato il mio partito, Spetterà a Bersani decidere, che in ogni caso è stato il candidato più onesto, intendo nel modo di dialogare e proporsi. Fragile sicuramente, ma umano. Per scegliere ho letto tutti i programmi. I programmi migliori che ho letto sono quelli del PD e di SEL, programmi che non fanno paura, analitici, positivi nelle prospettive e non reboanti. Ora Bersani deve scegliere, forse dovrebbe ritirarsi, lasciare spazio e dichiarare con coraggio che la "vecchia nomenclatura" ha perso. E' una scelta difficile, ma secondo me da lui dipende il futuro. Speriamo che lo capisca, agisca con coraggio e onestà intellettuale. Personalmente cercherò di capire i “grillini” e nel mio piccolo riprenderò il filo del mio pensiero, che ho abbandonato solo per fermare ciò che ritengo orribile e inaccettabile, che purtroppo resterà. Ho perso.

venerdì 22 febbraio 2013

Andiamo a votare!

La disonestà è pervasiva, l'unico modo per non caderci è vivere fuori dal sistema, nessuno ci riesce e così siano tutti compromessi e molti di noi sono anche fessi, perché non ci guadagnano niente, anzi. Ci chiedono di andare a votarli e noi andiamo, alcuni urlano in piazza "parole di verità" e una moltitudine ci cade. Mentre scrivo, mi è venuto in mente il Discorso della Montagna e non assomiglia per nulla ai discorsi che abbiamo sentito sino a oggi, ma a noi piacciono di più gli imbonitori e gli imbroglioni. Andiamo a votare per fermare i peggiori e i delinquenti, ma non voteremo degli onesti, solo dei meno disonesti o degli illusi.

giovedì 21 febbraio 2013

Una decisione sofferta

Il fatto che abbia deciso di votare, non significa che abbia abbandonato la mia idea di "Votosilenzioso". Dopo queste elezioni, riprenderò la mia strada, perché nulla di quello che uscirà, durerà e il Paese avrà bisogno di persone che s’impegnino personalmente. 
L'unica cosa cui tengo veramente è il voto per la Lombardia. La Lombardia deve rinascere, senza una nuova Lombardia sarà più difficile far ripartire il Paese. Ambrosoli ha un volto pulito, confido in lui, ci conto e conto molto anche su Patto Civico e su Lucia Castellano, devo farlo altrimenti mi sentirei perso nel vuoto. Da qualche parte bisogna pur ripartire e questa è una buona possibilità.

mercoledì 13 febbraio 2013

Sono con Maurizio Crozza

Sono con Maurizio Crozza! Il personaggio che lui ha rappresentato in modo ironico è la vera essenza dello stesso. L'ironia si perde nella verità e può offendere, così una parte del pubblico, mediocre, di San Remo ha reagito insultando.

domenica 10 febbraio 2013

Maghi Imbroglioni


Dobbiamo imparare a impegnarci personalmente, senza aver paura dei diversi “Maghi Imbroglioni”. Il voto dovrebbe essere dato per scelta, a delle persone oneste e a partiti veri, che dovrebbero avere la capacità di stare al passo con i tempi, in modo onesto. I Cittadini dovrebbero apprendere il significato di Sovranità e battersi, il voto dovrebbe servire a questo e non a far barriera alla stupidita e all'ignoranza  Andiamo a votare, ma pensando di far cambiare il nostro Paese dopo. Almeno! 

sabato 9 febbraio 2013

Lettera a un'amica

Cara Sandra,

ho portato avanti sino a pochi giorni fa l’ipotesi di “Votosilenzioso”, poi rileggendo “Le tecniche della nonviolenza” di Aldo Capitini, mi sono accorto che ho molto da apprendere. Tra le altre cose ritengo, che i miei scritti su Facebook, sul blog “Votosilenzioso” e Twitter, siano stati un’illecita violazione unilaterale, come sosteneva Socrate, che entro i miei limiti, ha mirato a persuadere sulla giustezza di un’ipotesi. In realtà dovrebbe essere il dialogo, una delle tecniche della Nonviolenza, che presuppone una reciproca disponibilità a lasciarsi convincere dall'interlocutore, il metodo da impostare e seguire per raggiungere un risultato positivo e innovativo. In questi momenti, sono e siamo molto lontani dal poter applicare questo esercizio.
Detto questo, penso che il nostro Paese stia andando diritto verso il baratro, nessuno dei pretenziosi candidati ha lo spessore per sostenere la situazione e ancor di meno le capacità per invertire la rotta. Siamo un Paese provinciale dove le menzogne contano di più della verità, anzi la gente non la vuole proprio sentire e vedere.
Sono ancora convinto che il sistema debba essere ribaltato e che la via sia quella della “Disobbedienza”. C’è un piccolo gruppo di persone che la pensano come me, ma sono pochi, con opinioni diverse e dispersi. Insomma è troppo presto per sviluppare un’azione condivisa e propositiva, però succederà, prima o poi.
Cosa farò, devo pensarci, ma forse sarò costretto a rinunciare all'astensione, perché questa ha senso per me, solo se è azione di massa, così rischia di confondersi con il “non voto qualunquista”.
A presto.

martedì 5 febbraio 2013

Votosilenzioso tace.


Rileggendo “Le tecniche della nonviolenza” di Aldo Capitini, mi sono accorto che ho molto da apprendere. Tra le altre cose, quello che ho scritto in quest’ultimo periodo è stata un’illecita violazione unilaterale, come sosteneva Socrate, che entro i miei limiti, ha mirato a persuadere sulla giustezza di un’ipotesi. Il dialogo è la giusta tecnica della Nonviolenza, che presuppone una reciproca disponibilità a lasciarsi convincere dall’interlocutore. Questo è l’obiettivo cui mirare e riflettere, in questi momenti sono e siamo molto lontani dal poter applicare questo esercizio. 

domenica 3 febbraio 2013

C'è un unico voto utile, mobilitarsi.


C'è un unico voto utile, mobilitarsi. Infatti, se "chi è" dovesse farcela, i responsabili non saranno più i cittadini, nemmeno i più ignoranti (nel senso buono del termine), ma gli altri "leader" e soprattutto il PD, unico partito esistente, che dimostrerà ancora una volta di aver paura di governare, infatti, personalmente lo sento mancante di una strategia sorprendente, anche se Bersani è senza dubbio il più serio tra tutti i concorrenti. Comunque, queste sono elezioni truccate e lo si sente dalle argomentazioni dei vari "concorrenti", tutti e nessuno escluso, mediocri o non adatti a dirigere una crisi così profonda, che è crisi europea e mondiale. Inoltre, la polverizzazione messa in atto da movimenti personali rende tutte le proposte provinciali. I nostri pretenziosi “leader” assomigliano di più a Peppone e Don Camillo, che non a un Obama, o a una Merkel e un Hollande.

sabato 2 febbraio 2013

Basta temi, troppo originali per essere compresi!

Signori Bersani, Giannino, Ingroia, Grillo, ripresentatevi tra qualche anno, avete molto da studiare.

Per battersi con la Nonviolenza non si può essere vili e non si può accettare compromessi


Per cambiare bisogna avere il coraggio di parlare di rivoluzione, non ci sono scelte, bisogna agire e combattere una rivoluzione pacifica, diversa, creativa e Nonviolenta. Una rivoluzione concreta e inflessibile contro tutto il sistema. Dobbiamo sconfiggerlo colpendo in alto, ma con l'obiettivo di scendere poi in profondità dove risiedono la base e l'origine del marcio. Solo con la disubbidienza più totale è possibile farlo. Non possono esserci indecisioni, chi vota si compromette e chi partecipa come "concorrente" è compromesso automaticamente. Grillo, Ingroia, Giannino sono con e nel sistema, possono dire cose giuste e molte sarebbero state tali se fossero rimasti fuori dal sistema, ora è troppo tardi, sono da sconfiggere come gli altri, anzi più degli altri perché hanno aumentato le variabili e quindi riconfermano l'intento di sostenere il sistema. Il sistema si batte in modo alternativo e non dal suo interno. Astenersi scendendo in piazza è l'unica possibilità. Per battersi con la Nonviolenza non si può essere vili e non si deve accettare compromessi. Disubbidire è disubbidire!

Abbasso la censura

Voglio vederlo! Sono un Cittadino e merito rispetto, la censura non deve esistere.

L'unica scelta civica è battersi.


La mia missione è battermi contro tutti i politici, non importa se sono uno, quello che conta è la mia Libertà.

Disubbidire è disubbidire!


Ho pensato, ma entrare nei locali delle urne è già accettare e questo anche se si rifiutano alcune schede. Quando si fanno delle scelte, queste devono essere nette. Disubbidire è disubbidire. Quello che si deve fare, è farsi vedere, dimostrare in modo Nonviolento e nel più assoluto silenzio il proprio dissenso. La novità dell'azione è già confronto e critica dirompente. Lo scelgo e lo scrivo e già questa è rivoluzione, vera e Nonviolenta. Uno conta come milioni, se agisce

Disubbidire!


Sono sempre più convinto che il sistema debba essere distrutto nelle sue basi, non mi piace la violenza, ma le rivoluzioni si possono fare disubbidendo e quindi con la Nonviolenza. Disubbidire è sempre doloroso, i nostri genitori l’hanno impresso nel cuore, ma è l’unico modo per ritornare al punto di partenza e rincominciare da capo.

Poi? Il poi è già qui.

venerdì 1 febbraio 2013

Isaac Azimov, la Nonviolenza e la democrazia.


Le tre leggi della robotica di Isaac Azimov contengono concetti di Nonviolenza e di democrazia.

"1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge".