Al Dottor Ingroia o a chi per lui.
Egregio Dottor Ingroia, credo ci sia un errore, non faccio parte
di “Rivoluzione Civile”.
Credo che una rivoluzione civile sia necessaria, ma deve essere
fatta dai Cittadini, che dovrebbero fondare un loro movimento. Più che
movimento lo chiamerei “Centro”, come lo definiva Aldo Capitini.
E’ evidente che una rivoluzione non può iniziare da un voto, ma
da una denuncia Nonviolenta. Personalmente penso e credo che nessuno debba
andare a votare alle prossime elezioni, ma tutti debbano recarsi fuori dai
seggi per dimostrare la loro presenza e il loro dissenso. L’attuale sistema ha
concluso il suo compito e per rifondarlo bisogna ritornare al punto di
partenza, appunto attraverso una rivoluzione.
Dottor Ingroia, il suo simbolo è sbagliato per due motivi: prima
di tutto perché è un simbolo, secondo perché rappresenta Lei. Comunque, sarebbe
più corretto se “Rivoluzione civile” fosse al centro e più grande, le figure
riprese da Volpedo in alto e il suo nome piccolo in basso.
Non sono nessuno, o meglio sono solo un Cittadino, ma ho deciso
di battermi da solo e senza alcun supporto e finanziamento. Come Cittadino
esprimo il mio pensiero, semplicemente perché ne ho il diritto e il dovere.
Credo che questo sistema vada rinnovato e per rinnovarlo bisogna distruggerlo,
senza accettare nessun compromesso, disubbidendo per prima cosa al voto.
Oggi votare significa dare fiducia a una classe politica
che ha rubato e se non l’ha fatto è connivente con chi ha truffato i Cittadini,
significa dare fiducia a persone che probabilmente ricalcheranno il passato, e
a onesti che inizieranno a rubare dopo. Un sistema che schiaccerà anche i più
puri, tra i quali penso ci sia anche Lei. Significa non accorgersi che il
nostro Paese non è più una democrazia da almeno tredici mesi, significa quindi,
rinnovare una “dittatura silenziosa”. Non votare, oggi, per paradossale possa
sembrare è rivoluzionario, certo non restando a casa, come pensano molti
elettori di destra o meglio berlusconiani, ma uscendo di casa e facendosi
vedere. Dottor Ingroia le rivoluzioni si fanno così mettendosi in gioco, in
piazza e rischiando di persona.
Penso che il sistema rivoluzionario più estremo e formidabile
sia la NONVIOLENZA, che ha come arma letale la disubbidienza e il silenzio più
rumoroso.
Certo tutto questo è visionario e non può succedere, ma
succederà, ci vorrà del tempo ma succederà.
Questo è il mio blog www.votosilenzioso.blogspot.com
ci tengo che Lei lo conosca, Lodovico Valentini Perugia è il mio alias.
Grazie per l’attenzione e auguri.
Carlo Angelo Tosi
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