Con un mercato in drammatica flessione, come si può
garantire il lavoro a tutti se le pensioni sono una chimera. Come possono una
donna e un uomo, che hanno un’età superore ai sessanta avere la garanzia di un
lavoro, senza con questo privare del lavoro i giovani. Noi (io ho) abbiamo
pensato che…..
Lettera aperta a Lodovico Valenti Perugina
RispondiEliminaCaro Lodovico, come diceva il grande Bartali, "l' e' tutto da rifare".
Io personalmente non amo le mezze misure e non sopporto quei piccoli cambiamenti, passetto per passetto, che non sono mai serviti a nulla.
Anche perchè i nostri governi, fatto un piccolo balzello in favore dei cittadini, hanno sempre poi fatto subito un grosso passo indietro, manomettendo altre situazioni a loro favore.
Un pò come l'illusionista che ti fa concentrare su ciò che fa la mano destra, mentre la sinistra sta effettivamente e furtivamente creando l'illusione.
Io, dicevo, sono per le cose drastiche.
Si devono stabilire le priorità e poi modificare tutto in funzione di quelle.
- Lavoro
- Salute
- Vecchiaia
- Qualità della vita di ognuno a qualsiasi età
Tutto il resto è superfluo (vedi la finanza l'Europa, il potere, ecc...)
Spiegami cosa ce ne può fregare di andare a testa alta dicendo che siamo europei e che lo spred si abbassa, se non abbiamo neppure la certezza di arrivare a fine mese con lo stipendio (per chi ce l'ha) o invecchiare in povertà in uno squallido ospizio dove ti tolgono la dignità.
Io spazzerei via tutto il marcio che c'è ora con semplici regole.
- Drastica riduzione della spesa pubblica in tutti quei settori non nominati sopra, quindi anche e soprattutto della politica.
- Eliminazione totale dell'IVA che permetterebbe da subito di far acquisire il potere di acquisto dei cittadini
- Tasse studiate ai minimi termini, con una soglia minima adeguata al reddito minimo necessario per vivere
- Eliminazioni di enormi sprechi (grandi opere - spese militari - ...)
- Incentivazioni alle imprese produttrici, soprattutto le piccole e medie, che negli anni sono state massacrate e distrutte, con la perdita di milioni di posti di lavoro. In questo modo si potrebbe tornare ad essere competitivi anche all'estero.
- Tassazione pesante sull'importazione dei prodotti extra europei, perchè non credo sia giusto mettere in competizione le nostre aziende oberate di doveri e costi con quelle dei paesi in cui non ci sono regole.
In sintesi, dovremo pensare di più a noi stessi e ricostruire tutto ciò che i nostri governi, con una cattivissima politica, ci hanno distrutto per proprio interesse.
Cordialmente
Giorgio