Parlo con gli amici, scrivo da qualche tempo su Facebook su
questa ipotesi che mi è nata spontanea nello stomaco.
Il fatto è che non
sono preso sul serio, ma d’altra parte è comprensibile, chi sono, uno dei tanti
che si lamenta, uno dei tanti che si sente a disagio. Non conto nulla,
attenzione però come tutti quelli che mi stanno leggendo o mi leggeranno ed è
questo il punto su cui poggia la politica italiana o meglio quello su cui
contano i nostri “politici”.
Oggi, sono entrato nella scuola elementare della mia
bambina, era l’ora dell’intervallo, ho visto giocare questi piccoli e ho
pensato “questi bambini meriterebbero dei genitori con le palle, un Paese più
onesto, pulito e accogliente". Ho ripensato al mio stomaco e ho capito che
la mia idea è arrivata nella mia testa e che l’azione è indispensabile.
Se si va a votare, dimostreremo che non abbiamo il fegato
per opporci allo stato delle cose. La nostra è una democrazia imperfetta e
malata.
Un voto, da qualsiasi parte vada è un voto che dimostra che
non abbiamo capito o peggio ancora, che a noi fa comodo che tutto resti com’è.
Un voto, un solo voto dato, sarà causa di un mancato
profondo rinnovamento e ci pentiremo per altri 100 anni, anzi i nostri figli si
pentiranno al posto nostro.
E’ il momento di dimostrare un dissenso totale, profondo e
privo di compromessi.
Disobbediamo alle attese dei nostri politici e del sistema:
IL GIORNO DELLE ELEZIONI, IN MODO ORDINATO, CIVILE E NEL SILENZIO
PIU’ TOTALE, ANDIAMO DI FRONTE ALLE SEDI DEI SEGGI, SENZA ENTRARE.
IL SILENZIO E IL COMPORTAMENTO CIVILE SARANNO LA MIGLIORE DIMOSTRAZIONE DI UN DISSENSO TOTALE E NON VIOLENTO.
IL SILENZIO E IL COMPORTAMENTO CIVILE SARANNO LA MIGLIORE DIMOSTRAZIONE DI UN DISSENSO TOTALE E NON VIOLENTO.
Che cosa succederà dopo?
Se saremo in tanti, le elezioni dovranno per forza essere ripetute, anzi a quel punto saremo un VERO movimento di cittadini e pretenderemo la ripetizione delle elezioni su nuove basi.
Siamo noi la democrazia, tutti e nessun capo può effettivamente
rappresentarci se non comprende che la forza non è sua, ma nostra, che il suo
potere non gli appartiene e che lui è al servizio della Paese, per la crescita
della società, di tutti e non solo per gli interessi e le tasche di pochi.
Se saremo in pochi, non saremo responsabili di quello che succederà, ma saremo comunque un movimento VERO e potremo organizzarci in modo dinamico, cercando di non cadere nelle trappole di un partito e senza diventarlo cercheremo di fare quello che potremo.
Se saremo in pochissimi andremo al bar a berci un prosecco!
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